Proxima Centauri

Proxima Centauri è una stella nana rossa di classe spettrale M5 Ve posta in direzione della costellazione del Centauro; fu scoperta da Robert Innes, direttore dello Union Observatory, in Sudafrica, nel 1915.

Proxima Centauri si trova a circa 4,2 anni luce di distanza da noi.

Grazie alla sua vicinanza, il suo diametro angolare può essere misurato direttamente; le misurazioni indicano che il suo raggio equivale a circa un settimo di quello solare. La massa equivale a circa un ottavo di quella solare, mentre la densità è quaranta volte superiore a quella del Sole.

Sebbene Proxima possieda una luminosità molto bassa è soggetta a improvvisi e casuali brillamenti, causati dalla sua attività magnetica. Il campo magnetico di questa stella è alimentato dai moti convettivi che avvengono nel suo interno e il brillamento che ne risulta periodicamente genera un’emissione a raggi X simile a quella prodotta dal Sole. Una nana rossa con la massa di Proxima Centauri rimarrà nello stadio di sequenza principale per circa altri quattro bilioni di anni; come l’abbondanza di elio aumenta a seguito dei processi di fusione dell’idrogeno, la stella diventerà più piccola e più calda, cambiando il suo colore da rosso a blu, diventando così una nana blu evoluta. Quando il suo ciclo vitale sarà quasi al termine, diventerà pure più luminosa, raggiungendo il 2,5% della luminosità solare e riscaldando eventuali corpi orbitanti attorno ad essa per un periodo di diversi miliardi di anni. Una volta che la riserva di idrogeno si sarà esaurita, Proxima Centauri evolverà verso lo stadio di nana bianca (senza passare la fase di gigante rossa), esaurendo progressivamente la sua energia termica.

Nel 2016 è stato individuato un pianeta, chiamato Proxima Centauri b, potenzialmente dotato di acqua liquida superficiale nella fascia orbitale abitabile. Esso orbita nella zona abitabile di Proxima Centauri in poco più di undici giorni. Data la sua natura di nana rossa e di stella a brillamento, la possibilità che sul pianeta possa svilupparsi la vita è ancora da accertare. Il pianeta dovrebbe trovarsi molto vicino alla sua stella, dato che la zona abitabile si trova in uno spazio compreso fra 0,023 e 0,054 UA da essa; un pianeta così vicino avrebbe un periodo di rivoluzione molto breve e la sua rotazione sarebbe bloccata dalla forza di marea della stella, costringendolo a mostrare ad ogni rotazione sempre la stessa faccia alla stella stessa. Tuttavia, la presenza di un’atmosfera sarebbe in grado di ridistribuire l’energia ricevuta dalla faccia esposta a quella sempre in ombra.

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